Cosa vedere nella città di Vercelli, sulla Via Francigena, tra chiese, ospitali e luoghi sacri
Nella pianura padana, sulle rive del Sesia, circondata da zone pianeggianti e ricche di corsi d’acqua e canali, sorge la città di Vercelli. Il patrono della città è Sant’Eusebio primo vescovo del Piemonte. Sant’Eusebio di Vercelli fu conosciuto per la sua grande devozione alla Vergine Maria. Secondo la tradizione durante un viaggio in Terra Santa riportò una statuetta della Madonna Nera che oggi si trova al santuario della Madonna di Oropa, del quale è considerato il fondatore.
Vercelli è una delle principali città d’arte del Piemonte in quanto custodisce un ricco patrimonio artistico, architettonico e, soprattutto, religioso. Se vuoi scoprire cosa vedere nella città di Vercelli, sulla Via Francigena, sei nel posto giusto!
Percorriamo insieme un suggestivo itinerario religioso tra i luoghi sacri di Vercelli.
1 | Abbazia di Sant’Andrea
Il nostro itinerario religioso a Vercelli inizia da una delle chiese più affascinanti della città, l’Abbazia di Sant’Andrea, costruita dal 1219 e il 1227 grazie al cardinal Guala Bichieri.
La sua fondazione è legata anche alla presenza di un preesistente ospedale per i pellegrini, di cui il cardinale affidò la gestione ai Canonici Regolari di San Vittore di Parigi, portatori delle nuove idee architettoniche gotiche.
L’Abbazia, infatti, rappresenta uno dei primi esempio di gotico d’oltralpe in perfetta sintonia con elementi di romanico lombardo. Il suo fascino è rappresentato dall’immensa facciata rivestita in pietra verde di Varallo e due svettanti campanili cuspidati.

ABBAZIA SANT’ANDREA
DOVE: via Galileo Ferraris, 2, 13100 – Vercelli
ORARI APERTURA: dalle ore 7.30 del mattino alle ore 18.30. Il chiostro rimane aperto fino alle ore 19.00.
ORARI S.MESSE: ore 18.30 feriale escluso il lunedì in Sala Capitolare. Domenica e festivi ore 10.00.
2 | Chiesa di Santa Caterina
Tra le cose da vedere a Vercelli, non può mancare una visita alla parrocchia di San Bernardo sede della più antica confraternita della città (1350). La chiesa si trova nel cuore del centro storico. L’edificio è a pianta rettangolare con una sola navata, composto da quattro cappelle. Dietro l’altare si trova una bellissimo coro ligneo con un dipinto del Cinquecento che rappresenta il Matrimonio mistico di Santa Caterina, opera di Girolamo Giovenone.
Nel primo altare si trova una pala dedicata a Sant’Antonio con bambino mentre in quello di sinistra è rappresentata la Sacra famiglia entrambi della metà del Seicento, di autore ignoto. Opera di Pier Francesco Guala, pittore e incisore di Casale Monferrato, troviamo Consegna delle chiavi a Pietro e Predicazione del Battista (nei due altari laterali).
Gli affreschi ritrovati
La chiesa è stata oggetto di restauri nel 2015, l’intervento ha riguardato una porzione dell’ingresso della chiesa, sul lato destro della bussola lignea che hanno portato alla luce diversi affreschi: la Natività, l’immagine di San Pietro da Verona e San Rocco (giovane). Gli affreschi sono databili attorno alla fine del Quattrocento. L’affresco appare in buono stato di conservazione
La confraternita di Santa Caterina
La confraternita sorse nel 1350 inizialmente come congregazione di Santa Maria della Misericordia. I fondatori si riunivano in una casa posta sotto la parrocchia di Santa Maria Maggiore. Nel 1361, grazie a un cospicuo lascito di un confratello, Antonio Bauzolio, la confraternita potè erigere la prima chiesa fu intitolata a Santa Caterina di Alessandria ed un ospitale intitolato a San Giovanni Battista che aveva la funzione di casa di ospitalità per viaggiatori e pellegrini che percorrevano la Via Francigena ma anche come centro di cura per fratelli malati.
Nel 1427 Vercelli passa sotto i domini sabaudi e nel 1486 la duchessa Bianca Maria di Savoia diviene benefattrice della confraternita assegnando una nuova sistemazione per l’opsitale e per la chiesa.
Il 9 maggio 1627, Papa Urbano VIII concede alla confraternita «l’indulgenza plenaria a coloro che veramente pentiti e confessati, nel giorno della festa di Santa Caterina, dai primi Vespri siano al tramonto del sole di detto giorno, in ciascun anno, devotamente visiteranno la chiesa dela predetta confraternita ed in essa pregheranno per la pace nel mondo e per la Santa Chiesa».
La Processione delle Macchine
La tradizionale processione delle Macchine si svolge, a Vercelli, ogni Venerdì Santo. Le Macchine sono gruppi di legno o carta pesta ispirati a momenti salienti della Passione di Cristo.
La confraternita di Santa Caterina fu una delle prime a dotarsi di una Macchina che rappresentava «Cristo nostro Signore Orante nell’orto degli Ulivi». Alla Macchina viene attribuito un valore taumaturgico. Infatti, dal 1856 si prese l’abitudine di portarla presso ogni infermo della città che lo richiedesse.
Il 31 marzo 1759, il conte Ignazio Aliciati priore della confraternita, riunì i rappresentati di tutti i sodalizi della città datati di Macchine al fine di organizzare un’unica Processione.

PARROCCHIA SAN BERNARDO | Chiesa di Santa Caterina
DOVE: via F. Lli Lavini 40, 13100 – Vercelli
Tutti i giovedì alle ore 20.30 Santo Rosario e Compieta.
Domenica ore 10.00 Ufficio delle Letture e Lodi
3 | Cattedrale di Sant’Eusebio
La cattedrale sorge nel luogo di sepoltura di Sant’Eusebio, santo patrono di Vercelli. Il primo edificio fu edificato probabilmente nel IV secolo. L’attuale edificio è frutto di una ricostruzione iniziata nel 1570 su progetto di Pellegrino Tibaldi e completata nel XIX secolo. Il campanile è l’unica parte superstite della precedente costruzione romanica (XII secolo).
La facciata in stile neoclassico del XVIII secolo è stata progettata da Benedetto Alfieri, l’interno della cattedrale è a tre navate.
Nel 1834 Papa Gregorio XVI l’ha elevata alla dignità di basilica minore.
Il Crocifisso ottoniano
Assolutamente da vedere, il prezioso Crocifisso ottoniano, del X scolo, probabilmente commissionato dal vescovo Leone di Vercelli, posizionato sull'arco trionfale della basilica. L'opera raffigura il Christus Triumphans, cioè Cristo trionfante sulla morte, tipico dell'iconografia ottoniana. È un'opera imponente, raggiungendo un'altezza di 327 cm.
Tra i quattro crocifissi di epoca ottoniana conservati, è il più grande e tecnicamente elaborato.
È realizzato in legno ricoperto da lamine d'argento sbalzate e in parte dorate sul lato frontale. La figura di Cristo è realizzata con grande cura, con la testa leggermente reclinata e dettagli finissimi lavorati a smalto. La corona sul capo è in lamine di rame con elementi dorati e filigrane, arricchita da gemme incastonate (paste vitree e cristalli).
Il Crocifisso e la Settimana Santa
Il Crocifissio era al centro di un rituale durante la Settimana Santa. Il Giovedì Santo veniva ricoperto da un drappo, e la mattina di Pasqua, durante la messa, il vescovo e i canonici lo scoprivano progressivamente. Questo rito, chiamato in dialetto "scoprire il Cristo" ("squarcella crist"), era profondamente radicato nella tradizione popolare vercellese fin dal 1300.
La cappella di Sant’Eusebio primo vescovo di Vercelli
La cappella fu iniziata nel 1763, su disegno dell’architetto torinese Luigi Michele Barberis: all’esterno sono ancora visibili le eleganti linee del barocco piemontese. Realizzata a croce greca, malgrado al visitatore appaia come un grande circolo, che misura metri 16 di diametro. Consacrata il 30 luglio 1805, nello stesso anno vi furono trasferite le reliquie di Sant’Eusebio, e poste nella nicchia sopra l’altare, in una preziosa urna di argento.
Un tempo le reliquie si trovavano sotto l’altare maggiore dell’antica cattedrale, dove furono ritrovate il 18 febbraio 1581. Poste all’altare di Sant’Ambrogio, nello scurolo in alto, esse vi rimasero fino al 1805, quando furono trasferite nel posto attuale. Negli anni 1881-1882 la cappella fu rivestita di marmi, ornata di pitture, decorazioni e dorature, come è visibile attualmente.

La Madonna dello schiaffo
La cattedrale antica aveva un magnifico ambone o pulpito, donato da una principessa di Parma, per grazia ricevuta. Sulla facciata si trovava questa statua della Madonna; nella ricostruzione della basilica, il pulpito fu distrutto, e la statua della Vergine fu ritirata, in attesa di sistemarla meglio.
La tradizione vercellese racconta che, in quel frattempo (intorno al 1600), un certo Raroto, adirato per aver perduta una grossa somma di denaro al gioco, colpi la Madonna e il Bambino con uno schiaffo, producendo quel livido oscuro che si vede ancora adesso sulla guancia destra della Madre, e sulla fronte del Figlio.
Da allora fu detta «La Madonna dello schiaffo» ed è sempre stata venerata dal popolo.

CATTEDRALE METROPOLITANA DI SANT’EUSEBIO
DOVE: piazza Sant’Eusebio 10, 13100 – Vercelli
ORARI SANTE MESSE: festivo ore 8.30 – 10.30 – 12.00 – 17.30. Sabato ore 18.30.
Canto dei vespri domenica alle ore 16.30.
4 | Chiesa di San Cristoforo | la Cappella Sistina di Vercelli
La chiesa è considerata la Cappella Sistina di Vercelli, per via della ricchezza e della bellezza degli affreschi rinascimentali che ricoprono interamente le sue pareti e le volte.
È stata edificata nel 1515, sul sito di una precedente chiesa del XII secolo, per iniziativa dell’Ordine degli Umiliati. L’interno presenta tre navate e custodisce opere di Gaudenzio Ferrari, realizzate tra il 1529 e il 1534, considerate tra i punti più alti della sua produzione artistica. Tra queste spiccano la Madonna degli Aranci e gli affreschi della Cappella della Maddalena e della Cappella della Vergine. La facciata, in stile rinascimentale, fu modificata nel XVIII secolo.

La Cappella Sistina di Vercelli
L'effetto complessivo di questi affreschi è immersivo e totalizzante, tanto che i visitatori si sentono avvolti e partecipi delle scene rappresentate. La vivacità dei colori, la plasticità delle figure e la narrazione coinvolgente rendono la chiesa di San Cristoforo un vero gioiello artistico.
CHIESA DI SAN CRISTOFORO
DOVE: Via San Cristoforo, 5 – 13100 Vercelli
CONTATTI: 0161 258000
5 | Laboratorio icone sacre | Palazzo Arcivescovile
All’interno del Palazzo Arcivescovile di Vercelli è possibile seguire dei corsi di icone sacre con suor Assunta Faraccio in grado di trasmettere tutto il suo talento artistico e la sua fede attraverso meravigliose icone dai volti umanizzati.
6 | Biblioteca capitolare | Vercelli Book
Tra le cose da vedere a Vercelli non può mancare una visita alla Biblioteca Capitolare che custodisce un vasto patrimonio di manoscritti, incunaboli e libri a stampa di grande valore storico e culturale.
Tuttavia tra i libri più preziosi troviamo il celebre Vercelli Book, un manoscritto in pergamena redatto alla fine del X secolo in uno scriptorium del sud-est dell’Inghilterra. Contiene una miscellanea di opere in prosa e in versi in lingua anglosassone (inglese antico) di argomento religioso ed è uno dei quattro codici principali che conservano circa il 90% di tutta la poesia in inglese antico esistente.

Vercelli Book
Tra i testi più importanti contenuti nel Vercelli Book troviamo:
- The Dream of the Rood (Il sogno della croce)
- The Fates of the Apostles (I destini degli apostoli)
- Soul and Body (Dialogo tra l'anima e il corpo)
- Elena (di Cynewulf)
- Diverse omelie in prosa, tra cui una Vita di San Guthlac.
La sua presenza a Vercelli è avvolta nel mistero, ma si ipotizza che sia giunto in Italia con il vescovo Giovanni di Vercelli al suo ritorno da un'ambasciata in Inghilterra intorno alla fine dell'XI secolo.
Oltre al Vercelli Book, la biblioteca conserva molti altri manoscritti di inestimabile valore, tra cui:
- Il Codex Vercellensis Evangeliorum (Codex A): una delle più antiche traduzioni in latino dei Vangeli greci, risalente al IV secolo e tradizionalmente attribuita a Sant’Eusebio.
- Altri codici medievali contenenti testi patristici, liturgici, storici e letterari.

7 | Piatti tipici della tradizione Vercellese
La tradizione culinaria di Vercelli è strettamente legata alla sua principale risorsa agricola: il riso. Non a caso, molti piatti tipici locali hanno come ingrediente base questo cereale.
Panissa Vercellese: considerato il piatto simbolo della città, è un risotto ricco e sostanzioso preparato con riso (tradizionalmente Carnaroli, Arborio o Sant’Andrea), fagioli borlotti, salame sotto grasso (della duja), lardo, cipolla, vino rosso e passata di pomodoro. Ne esiste anche una versione più “leggera” senza lardo e salame, chiamata “Paniscia”.
Risotti vari: oltre alla panissa, la tradizione vercellese offre diverse varianti di risotto, spesso legate ai prodotti stagionali, come il risotto con le rane (un tempo molto diffuso), risotti ai funghi porcini o ai formaggi locali.
DOVE MANGIARE E DOVE DORMIRE a Vercelli
📍TRATTORIA SAN GIOVANNI
DOVE: Via Trino, 51, 13100 Vercelli VC
CONTATTI: 0161 392073
📍IL GIARDINETTO
DOVE: Via Luigi Sereno, 3 – 13100 Vercelli
CONTATTI: 0161 257230 | giardinettovercelli@gmail.com
L’Hotel – Ristorante Il Giardinetto si trova in centro a Vercelli vicino la stazione.
Per saperne di più: la Via Francigena nel Vercellese
ATL TERRE DELL’ALTO PIEMONTE BIELLA NOVARA VALSESIA VERCELLI
per avere informazioni su cosa vedere in città, visite con guide certificate ed esperienze su Vercelli.
DOVE: viale Garibaldi 96 - 13100 Vercelli
CONTATTI: 0161 58002 | infovercelli@terrealtopiemonte.it
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*post in collaborazione con ALT TERRE DELL’ALTO PIEMONTE