Scopriamo cosa vedere nella Tuscia viterbese tra borghi medievali, antiche chiese, santuari e paesaggi lacustri
La Tuscia viterbese, situata nel cuore della Regione Lazio, è un territorio ricco di storia, tradizioni e borghi pittoreschi. Un vero e proprio paradiso per gli amanti dell’arte, della cultura e dell’enogastronomia. Inoltre, questa zona offre un’ampia varietà di itinerari religiosi percorribili in giornata. Se volete scoprire cosa vedere nella Tuscia viterbese, dal punto di vista del turismo religioso, siete nel posto giusto!
Nella bella stagione, in autunno, o con il freddo invernale amo passeggiare lungo lago, visitare antiche pievi e monasteri, partecipare alle sagre di paese e assaggiare i piatti tipici del territorio.
Sono tornata nel viterbese grazie alla DMO Expo Tuscia che mi ha dato l’occasione di rivedere i miei luoghi del cuore, scoprendoli sotto diversi pinti di vista dagli itinerari religiosi all’enogastronia.
- 1) Viterbo
- Quartiere medievale di San Pellegrino
- Quartiere medievale di Pianoscarno
- La cattedrale di San Lorenzo e il Palazzo dei Papi
- Palazzo dei Papi
- Museo Colle del Duomo
- Santa Rosa di Viterbo
- La macchina di Santa Rosa
- Viterbo sotterranea
- Aperitivo a Viterbo
- 2) Bolsena
- 3) Capodimonte
- 4) Latera
- 5) Montefiascone
- 6) Tuscania
- 7) Valentano
- 8) Castiglione in Teverina
- 9) Tarquinia
- 10) Cosa mangiare nella Tuscia viterbese
- I sapori della Tuscia
1) Viterbo
Al primo posto, tra le cose da vedere nella Tuscia viterbese, c’è Viterbo, la Città dei Papi e di Santa Rosa è considerata una delle più vivibili d’Italia, ha antiche origini etrusche come testimoniano le numerose necropoli sparse nella campagna circostante.
Piazza del Plebiscito, considerata il salotto più autorevole della città, è sede del Palazzo dei Priori, il Palazzo del Governatore, il Palazzo del Podestà, la chiesa di Sant’Angelo e l’edificio delle vecchie carceri.
Viterbo è profondamente legata alla storia della Chiesa, infatti, custodisce alcune tra le più belle chiese medievali e rinascimentali.
È impossibile citarle tutte, possiamo ricordare alcune delle più importanti, nei dintorni di piazza del Plebiscito troviamo l’Oratorio trecentesco dedicato a Santa Maria della Salute, a poca distanza, possiamo ammirare l’Oratorio di Santa Maria della Peste edificato alla fine del Quattrocento.
In piazza della Fontana Grande si ammira la facciata della chiesa dei Santi Giuseppe e Teresa, insieme al convento dei Carmelitani Scalzi.
Austera ed essenziale la chiesa di Santa Maria Nuova, con il pulpito esterno in pietra, che ricorda la predicazione di San Tommaso d’Aquino durante la sua permanenza a Viterbo nel 1266.
Superata piazza della Rocca, camminando lungo le mura, incontriamo la chiesa di Maria Santissima Liberatrice, una delle mie chiese preferite, conosciuta come la chiesa della Trinità, che custodisce numerose opere Settecentesche e l’immagine della Madonna Liberatrice, rappresentata in un affresco Trecentesco di Gregorio e Donato da Arezzo.
Quartiere medievale di San Pellegrino
L’itinerario più suggestivo è quello che si articola nel quartiere medievale di San Pellegrino. La piazzetta centrale, ospita il Museo della macchina di Santa Rosa, dove si trovano bozzetti antichi, foto, documenti e libri sulla grande festa che viene organizzata ogni anno, il 3 settembre, in onore della Santa.
Quartiere medievale di Pianoscarno
Attraversando il ponte di Paradosso si arriva al quartiere medievale di Pianoscarano, raccolto intorno all’omonima fontana che risale al XIV secolo e alla parrocchia di Sant’Andrea che sorge al posto dell’antica pieve di Vico Squadrano.
La cattedrale di San Lorenzo e il Palazzo dei Papi
L’antico ponte della cattedrale di San Lorenzo da cui si può vedere Palazzo Farnese ci introduce nella piazza di San Lorenzo. Molto suggestivo è l’effetto alla vista del campanile gotico toscano, a quattro ripiani di doppie bifore, la facciata Cinquecentesca della cattedrale e lo spettacolare Palazzo dei Papi affiancato dalla loggia.
Palazzo dei Papi
Il Palazzo dei Papi è considerato il simbolo della città di Viterbo, realizzato a seguito di un ampliamento dell’originaria sede vescovile, il palazzo è stato costruito in seguito al trasferimento della sede del pontefice Alessandro IV (1254-1261).
Museo Colle del Duomo
Il Museo Colle del Duomo è stato realizzato nell’anno giubilare 2000 per volontà della Curia Vescovile grazie a monsignor Salvatore del Ciuco con lo scopo di custodire e valorizzare il patrimonio della diocesi.
Visitare il Museo significa ripercorrere la storia del colle del Duomo e quindi della città di Viterbo sin dalle epoche più remote.
Nella sezione archeologica si trovano reperti villanoviani, etruschi, romani e medievali. Nella sezione dedicata all’arte sono presenti opere a partire dal XIII secolo fino al Settecento romano tra cui l’icona originale della Madonna della Carbonara, i capolavori di Benvenuto di Giovanni, del caravaggesco Bartolomeo Cavarozzi, di Domenico Corvi e la Crocefissione, tradizionalmente attribuita al grande Michelangelo.
Infine, nella sezione arte sacra troviamo i paramenti e gli oggetti sacri appartenuti ai pontefici come Giovanni XXI e Pio IX.
All’interno del museo si trova una grande sala convegni utilizzata anche come spazio per esposizioni temporanee.
Visite guidate: ARCHEOARES
Il percorso di visita, che inizia dal vicino Museo Colle del Duomo, è arricchito dalla visita della cattedrale di San Lorenzo e dalla sua monumentale sagrestia nascosta voluta dal cardinal Muzio Gallo, completamente rivestita in radica di noce ed oro con affreschi sulla volta.
Contatti: piazza S. Lorenzo, 8 – Viterbo | info@archeoares.it
Santa Rosa di Viterbo
Santa Rosa è venerata come compatrona della città, a lei è dedicato il santuario più amato dai viterbesi che ne custodisce il corpo. La chiesa venne edificata nel 1845 sul preesistente convento di San Damiano, poi trasformato nell’attuale santuario.
La macchina di Santa Rosa
Ogni anno, il 3 settembre, alle ore 21, cento uomini vestiti di bianco, con un fazzoletto in testa alla corsara, e una fascia rossa alla vita, entrano nella chiesa di San Sisto per ricevere la benedizione in articulo mortis.
Gli uomini devono affrontare il trasporto della macchina di Santa Rosa, una torre illuminata da centinaia di fiaccole e torce elettriche, alta 30 metri e pesante 50 quintali, che sostiene la statua della santa.
La macchina viene trasportata per un chilometro, da un capo all’altro della città, fino al santuario di Santa Rosa, è uno dei momenti più emozionanti per tutta la popolazione e per gli stessi facchini che affrontano il il gravoso compito con grande devozione.
Viterbo sotterranea
Non si può capire pienamente la storia della città di Viterbo se non si visitano anche i suoi sotterranei. La Viterbo sotterranea ha origini antichissime, i primi ad iniziare gli scavi furono gli Etruschi.
Nel periodo Medievale i sotterranei furono ampliati e trasformati in cantine per conservare il botti di vino e alimenti.
Ogni abitazione aveva un “butto” ovvero un pozzo di scarico scavato nel pavimento nel quale si buttavano rifiuti di ogni tipo, che nel tempo sono stati considerati dei veri e propri serbatoi di reperti e fonte di notizie preziose per storici e archeologi.
Inoltre, le gallerie mettevano in comunicazione i punti strategici della città. Nel XIX secolo vennero utilizzati dai briganti come rifugio. Durante la Seconda Guerra Mondiale vennero utilizzati come dei bunker.
Dove: piazza della Morte, 1 – 01100 Viterbo
Contatti: 0761 220851
SAGRE: giugno sagra delle ciliegie, sagra della ciambella all’anice, sagra delle fettuccine; agosto sagra della porchetta; ottobre sagra della castagna.
Aperitivo a Viterbo
Se passate per la Città dei Papi vi consiglio di fermarmi da Tusciae Caffè, in via di San Carluccio, 7. Luogo perfetto per un aperitivo a base di prodotti tipici e una vasta scelta di vini del territorio.
2) Bolsena
La città di Bolsena, a pochi chilometri da Viterbo, è conosciuta come “la Città del Miracolo Eucaristico”. Il bellissimo centro storico è diviso in quattro rioni: Castello, Santa Cristina, Borgo San Rocco, San Giovanni.
È possibile visitare la città in due giorni anche se le cose da vedere a Bolsena sono tantissime. Infatti, vi consiglio un breve itinerario nel centro storico per scoprire i colori, i profumi e le tradizioni di questo bellissimo territorio compreso tra le sponde del lago.
Di seguito le cose che dovete assolutamente vedere a Bolsena:
1) Fontana di San Rocco
2) Rocca Monaldeschi della Cervara
3) Museo del lago di Bolsena
4) Chiesa di San Salvatore
5) Lago di Bolsena
6) Cattedrale di Santa Cristina
7) Miracolo Eucaristico
SAGRE: luglio festa delle birre artigianali; novembre San Martino, olio, castagne e vino.
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Cosa vedere a Bolsena in due giorni: itinerario nel centro storico
3) Capodimonte
Sulla sponda meridionale del lago di Bolsena, in provincia di Viterbo, sorge il caratteristico borgo medievale di Capodimonte.
La presenza di importanti reperti archeologici (dal periodo neolitico all’epoca romana) testimonia il succedersi di popolazioni e civiltà insediate in questo bellissimo territorio lacustre.
Perfetto per un fine settimana fuori porta o per un bel pellegrinaggio nella zona del lago di Bolsena. Il periodo migliore per visitare Capodimonte è, senza dubbio, la stagione estiva ma se volete godere di pace e tranquillità vi troverete bene anche in primavera e in autunno.
Di seguito le cose che dovete assolutamente vedere a Capodimonte:
1) Lungo Lago
2) Chiesa di San Rocco
3) Isola Bisentina
4) Chiesa di San Carlo
5) Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo
6) Rocca Farnese
7) Museo della Navigazione
SAGRE: giugno sapori di pizza; agosto festa della birra e festa del coregone.
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Cosa vedere a Capodimonte sulla sponda del Lago di Bolsena
4) Latera
Tra le cose da vedere nella Tuscia viterbese, non può mancare, Latera un antico borgo medievale che si sviluppa nel territorio dell’alta Tuscia, a pochi chilometri a ovest del lago di Bolsena, nella zona dei monti Volsini. Il piccolo borgo è conosciuto per le quattro fontane che rappresentano i quattro rioni del paese.
La chiesa parrocchiale, la pieve di San Clemente, è stata realizzata nel XVII secolo. Si accede alla pieve attraversando un piccolo ponte, molto suggestivo, che porta nella zona medievale del paese.
Cosa vedere a Letera:
1) Castello
2) Pieve di San Clemente
3) Chiesa di San Sebastiano
4) Chiesa di San Rocco
5) Chiesa di San Giuseppe
6) Madonna della Cava
SAGRE: marzo sagra del castagnolo; luglio sagra del pizzicotto; ottobre sagra del marrone.
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La chiesa di San Sebastiano a Latera
5) Montefiascone
Appello a tutti i wine lovers, la città del vino è ricca di bellezze da scoprire e soprattutto da gustare. Se non conoscete le celebri cantine di Montefiascone e non avete mai degustato il famoso “Est, est, est” dovete assolutamente rimediare.
Il borgo di Montefiascone sorge a 561 m sopra il livello del mare ed è il comune più collinare dell’intera provincia di Viterbo, in posizione dominante sul lago di Bolsena.
Tra il 1058 e il 1500 Montefiascone fu la residenza di più di trenta papi, imperatori e altri personaggi storici di grande rilievo.
Nel periodo medievale è stata edificata la basilica di San Flaviano, la facciata è rivolta in direzione dell’antico percorso della via Francigena, arricchita da una loggia rinascimentale dalla quale i Papi si affacciavano per benedire la popolazione.
Nel 1363, papa Urbano V, fece edificare la cattedrale di Santa Margherita, il duomo di Montefiascone, conosciuto per la sua grandiosa cupola, eretta sul progetto dell’architetto Carlo Fontana.
Cosa vedere a Montefiascone:
1) Cattedrale di Santa Margherita
2) Santuario Santa Lucia Filippini
3) Rocca dei Papi
4) Santa Maria in Montedoro
5) Chiesa di San Flaviano
SAGRE: agosto Festa del vino
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Cosa vedere a Montefiascone: itinerario religioso nella città del vino
6) Tuscania
Nel cuore della Tuscia viterbese troviamo la città di Tuscania un territorio fertile, a sud del lago di Bolsena, citata per la prima volta da Plinio il Vecchio.
Città ricca di testimonianze archeologiche etrusche, che confermano la presenza di una popolazione che visse un periodo economico e sociale molto florido favorito, soprattutto, dalla posizione strategica di uno dei più importanti crocevia dell’Etruria.
Dopo le invasioni barbariche la zona riprese a popolarsi intorno all’VIII secolo, le attività rifiorirono, soprattutto intorno al IX secolo, grazie alla costruzione della basilica di San Pietro, uno dei più grandiosi monumenti del viterbese, eretto in forme romaniche-lombarde e della successiva cinta muraria a protezione di un’area ormai consacrata all’autorità ecclesiastica.
Assolutamente da vedere a Tuscania:
1) Abbazia di San Giusto
2) Concattedrale di San Giacomo il Maggiore
3) Chiesa romanica di San Pietro
4) Chiesa romanica di Santa Maria Maggiore
5) Chiesa romanica di Santa Maria della Rosa
6) Chiesa della Madonna dell’Olivo e necropoli
7) Santuario della Madonna Addolorata
SAGRE: gennaio sagra della fritella; ottobre sagra della cioccolata a squajo.
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Cosa vedere a Tuscania: itinerario religioso alla scoperta del territorio
7) Valentano
Se state cercando cosa vedere nella Tuscia e amate la natura siete nel posto giusto! Tra i borghi più belli da vedere nella Tuscia viterbese c’è Valentano, si erge su un colle tufaceo dominando il lago di Bolsena.
Immerso in un paesaggio incontaminato, tra il lago di Mezzano e appassionanti percorsi di trekking e mountain bike.
Assolutamente da vedere a Valentano:
1) Palazzo Farnese
2) Centro storico (la chiesa di Santa Maria Liberatrice, la Torre dell’Orologio e il Palazzo del Municipio).
3) Chiesa di San Sebastiano
4) Santuario della Madonna della Salute
5) Lago di Mezzano, a 4 km dal paese
SAGRE: luglio sagra del bico e cecio valentanese; agosto sagra dell’agnello a bujone
PRODOTTI DEL TERRITORIO tra Valentano e Piansano si produce il Pantruscone, panotteone dell’Etruria con lamponi canditi dell’Alto Lazio, uvetta in vino passito del lago di Bolsena, farine di grani antichi dei Colli Falischi, miele della Tuscia e castagne dei Monti Cimini, il tutto impastato con il Grand Cru Musignano Caninese.
Lievitazione Artigianale: 36 ore di lievitazione con un lievito madre di 20 anni per un impasto soffice e aromatico.
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Il santuario della Madonna della Salute di Valentano
8) Castiglione in Teverina
Castiglione in Teverina si trova in provincia di Viterbo, è un affascinante borgo medievale situato su una collina che domina la Valle del Tevere.
La nascita di Castiglione in Teverina risale a Bernardo di Corrado dei Monaldeschi della Cervara che con i resti dell’antica Paterno, costruì la Rocca, dando impulso alla nascita del borgo che inizialmente era costituito da un piccolo gruppo di case di contadini.
Tra le cose da vedere a Castiglione in Teverina non possiamo tralasciare l’affascinante Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari più grande d’Europa con più di 2000 mq di spazi espositivi e la chiesa di San Filippo e Giacomo tra la devozione alla Madonna della Neve e al Crocifisso.
SAGRE: a settembre la festa della vendemmia, a ottobre la festa del vino.
Per approfondire
Cosa vedere a Castiglione in Teverina
9) Tarquinia
Visitare Tarquinia è come fare un viaggio nel tempo tra e vestigia dell’antica civiltà etrusca e le bellezze del borgo medievale.
Tarquinia, capitale dell’Etruria, oggi è Patrimonio Mondiale dell’Umanità per la sua suggestiva Necropoli e le tombe dipinte famose in tutto il mondo.
Assolutamente da vedere: il Museo Archeologico Nazionale Tarquiniense nel palazzo Vitelleschi, risalente al XV secolo.
Tarquinia vanta, anche, un mare cristallino e sabbia bianca finissima. Da non perdere l’area delle Saline che ospitano una meravigliosa Oasi Naturalistica.
Tra le chiese più belle: la chiesa di santa Maria in Castello, la chiesa di San Giovanni, la chiesa di San Martino, la più antica, e la chiesa di San Francesco.
SAGRE: festa delle Contrade, nel mese di giugno, e Divino Etrusco, festa del vino, nel mese di luglio.
Dove dormire a Tarquinia
Nella splendida location della Valle del Marta, a pochi chilometri dal centro storico medievale di Tarquinia, immersa nella campagna dell’Etruria, si trova Villa Hotel Restaurant Valle del Marta.
L’Hotel a quattro stelle combina lusso e comfort è dotato di centro benessere, composto da due vasche idromassaggio, una sauna e un’area relax, e di una piscina panoramica. Assolutamente da provare la Vasca HADO, una vasca ad acqua calda e salata, con cromo- e musico-terapia.
È il posto perfetto per vivere un’esperienza unica immersi nella natura della Tuscia viterbese, provare i piatti tipici della tradizione e concludere la serata con un bicchiere di brandy, uno dei più famosi al mondo.
DA PROVARE: i distillati NUMA tra i brandy più famosi al mondo realizzati con vino proveniente dalla Valle del Marta, invecchiati in blend di legno, come quercia, mandorlo e ciliegio.
Dove: Distilleria NUMA, strada Provinciale, 102 – Tarquinia.
Contatti: 0766855475 | info@valledelmarta.it
10) Cosa mangiare nella Tuscia viterbese
I borghi della Tuscia viterbese godono di una posizione privilegiata, corcevia tra i sapori della cucina toscana, di quella umbra e di quella romana che si arricchisce di prodotti tradizionali che raccontano la storia dei tempi passati.
L’olio d’oliva ha una posizione di rilievo nel panorama enogastronomico della Tuscia: l’olio extravergine d’oliva Canino dop con un’acidità tra le più basse d’Italia e l’olio Tuscia dop dal sapore delicato.
Tra i prodotti più tradizionali ci sono i prodotti caseari della Tuscia a base di latte di pecora con numerose varietà di pecorini artigianali commercializzati in varie fasi di stagionatura. Tra i miei preferiti c’è la ricotta di pecora della Tuscia perfetta nei piatti salati e ottima per i dolci.
Ottimo anche il pesce del lago di Bolsena dal persico reale, al coregone, passando per i famosi lattarini fritti, una vera specialità, fino all’anguilla cucinata in tutte le sue varietà.
Infine, i legumi sono i veri protagonisti della cucina della Tuscia viterbese. I fagioli del Purgatorio di Gradoli, le lenticchie di Onano e i ceci di Valentano sono usati nelle minestre, zuppe o semplicemente conditi con l’olio della zona, sale e pepe.
Passiamo ai dolci ricordando i famosi tozzetti con le nocciole autoctone, le ciambelline al vino e le deliziose crostate.
I terreni vulcani offrono un’ottima opportunità ai produttori locali per coltivare enormi distese di vigneti. L’Orvieto doc giallo paglierino, dal sapore delicato che comprende varie tipologie: il grechetto, il verdello e il reguccio; l’Aleatico di Gradoli e l’immancabile Est!Est!Est! di Montefiascone.
I sapori della Tuscia
Per un itinerario completo, tra le cose da vedere nella Tuscia viterbese, non può mancare un percorso enogastronomico tra i piatti tradizionali, i prodotti tipici del territorio e il buon vino. Il momento perfetto per assaporare tutti i profumi e i sapori della Tuscia viterbese è, senza dubbio, durante le sagre. Momento in cui la cucina verace e lo spirito viterbese si fondono in un connubio indissolubile.
Quale occasione migliore per sfogliare il libro di Antonio Castello “I sapori della Tuscia”, che elenca tutte le sagre, le feste e i sapori del territorio, che sono assolutamente da scoprire.
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*In collaborazione con la DMO Expo Tuscia